LUCERA – La nomina gli è arrivata lo scorso 10 aprile. E con tanto di forma del segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana, l'avv. Antonio Cirillo. Gerardo Lanza, lucerino legato alla storia politica della Balena Bianca, grazie anche alla grande amicizia vissuta con un altro politico locale di lungo corso, il compianto prof. Luigi Delle Vergini, è stato investito del ruolo di coordinatore della provincia di Foggia per la Democrazia Cristiana.
Sarà quindi il responsabvile per il tesseramento della Capitanata e, dalle prime battute, si è già mosso tutto un substrato di uomini e donne che dalla DC ancora non si sono idealmente staccati.
Un incarico, quello di Gerardo Lanza, che segue a tanti altri sul territorio nazionale con la finalità, ovviamente, di contribuire alla crescita del partito nel Paese Italia.
Ma può, in un panorama politico come quello che stanno attraversando da tempo l'Italia e l'Europa, trovare il suo legittimo spazio un partito come la DC?
A giudicare del forte interessamento in questi anni da parte di chi ha militato in passato nella DC è più che lecito pensare di sì. Altrimenti perché i vari Gianfranco Rotondi, Lorenzo Cesa, Maurizio Lupi e, non ultimo, Angelo Sandri, si sarebbero sempre fregiati a turno nei loro "nuovi" simboli della presenza dello Scudo Crociato?
E non a caso sono stati, i personaggi appena nominati, destinatari di veri e propri atti di diffida (a firma del segretario politico nazionale avv. Antonio Cirillo e di quello nazionale amministrativo dr. Sabatino Esposito) all'utilizzo del nome e del simbolo della Democrazia Cristiana che appartiene solo ed esclusivamente al partito che vide padri fondatori don Luigi Sturzo e Alcide De Gasperi.
Ma dove si colloca la DC rispetto agli schieramenti politici attuali?
È lo stesso segretario nazionale Cirillo a sciogliere ogni dubbio in vista delle imminenti elezioni Europee: «La Democrazia Cristiana è fuori dal centrodestra». Ed è alttrettanto chiaro quando afferma che l'appuntamento con il rinnovo per il Parlamento Europeo evidenzia «ancora una volta la tendenza verso aggregazioni elettorali prive di una linea politica coerente e trasparente, nonché del rispetto del metodo deontologico del nostro Partito. Ciò è aggravato – ha aggiunto Cirillo – dalla diffusione di articoli ingannevoli, pubblicati dalla Stampa Nazionale, che attribuiscono falsamente alla Democrazia Cristiana un sostegno elettorale alla lista "Forza Italia-Noi Moderati"».
Sul sito Internet del partito, democrazia-cristiana.net, si legge, ancora, in maniera inequivocabile, una dura presa di posizione nei confronti di Totò Cuffaro: «Il Giudice del Tribunale Ordinario di Roma, con l'Ordinanza n. 26880/2023, ha sentenziato che il dichiarato Segretario Nazionale e legale rappresentante del Partito della Democrazia Cristiana, Dott. Cuffaro, “non ha la legittimità dei poteri esercitati dagli organi della ricorrente medesima sotto il profilo del rispetto delle previsioni statutarie del Partito storico della Democrazia Cristiana”.
La dichiarazione del Dott. Totò Cuffaro a sostegno della lista “Forza Italia-Noi Moderati” è dunque ingannevole. La Democrazia Cristiana non ha mai espresso la volontà di aderire al programma politico di questa lista, né è stato ufficializzato alcun accordo politico a sostegno della stessa.
La Democrazia Cristiana non può e non vuole sostenere chi evoca una linea politica centrista moderata, ma osteggia la presenza dello Scudo Crociato sulla scheda elettorale. Il nostro impegno sarà focalizzato sulla determinazione della verità riguardo alla contesa interna al Partito.
Noi, in qualità di rappresentanti del Partito, ci batteremo per ridare al Popolo Italiano la possibilità di votare per un Partito che ha sempre difeso i diritti di tutti e che non ha svenduto il patrimonio dei servizi pubblici attraverso privatizzazioni.
Ritorneremo in Parlamento per difendere il diritto alla salute, all’ambiente, alla famiglia, al lavoro, alla scuola e alla vita”».
Il Frizzo